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Luci al Mascherpa_Maradona, lo spirito di EXPO e lo spettro del biscotto

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di Michele Briganti (@michsect)

Quanto stanno?

Ma quindi adesso li ha tutti?

Non ricordo chi deve vincere per farci passare.

Queste esternazioni un po’ criptiche ed un po’ preoccupate (e preoccupanti) del nostro presidente hanno caratterizzato una settimana di passione e sofferenza per il Ghislieri F.C.

Ultima partita del girone contro i campioni in carica, il collegio Spallanzani. Discorso qualificazione ancora aperto: tre squadre possono terminare il girone a 6 punti e contendersi due soli posti per i quarti di finale. Differenza reti, classifica avulsa, lo spettro di un biscotto tra gli altri collegi: un pre-partita così sarebbe il sogno di qualunque giornalista-complottista sportivo.

Senza addentrarci in complicatissimi calcoli algebrici (con addizioni e sottrazioni lo spettro della figuraccia è già dietro l’angolo) dobbiamo evitare una goleada e sperare in una non-vittoria altrui.

Le congiunzioni astrali ovviamente sembrano tutte a nostro sfavore: si gioca quattro giorni prima dell’altro incontro con una rosa decimata dagli infortuni e, soprattutto, dal ponte del Primo Maggio; lo spirito di EXPO si abbatte con tutta la sua forza su di noi.

Riusciamo quasi per miracolo a raggiungere il numero di 14 giocatori da presentare in distinta e scendiamo in campo con la grinta di chi vuole mordere la partita senza darsi per vinto.

6 a 0.

Per loro, non per noi.

Troppo squadra, troppo calcio, probabilmente anche troppo poco interessati ad EXPO o al concerto del Primo Maggio.

Inutile negarlo, la partita è stata a senso unico e purtroppo il nostro puntero Napo Orso Capo, di passaggio dall’Irlanda per l’occasione e sceso in campo con la grinta di un mastino, ha potuto solo inseguire per tutta la partita un pallone giocabile che mai è arrivato nella sua zona.

Encomiabile l’impegno di tutti, dai più incerottati come Scopino, costretto a giocare un’intera partita infortunato, ai più esuberanti come Tu, condannato ad un pressing asfissiante e donchisciottesco che non ha però scalfito minimamente i mulini a vento tattici dei nostri avversari. E che folate! Il nostro Willy ed i suoi guanti non hanno avuto tregua fino al novantesimo. Menzione d’onore tra le loro fila per Sergio Giarrana, bomber di fascia che a tratti pareva emulare il suo idolo Maradona. E contro Maradona, come sempre, chapeau.

Qualcuno dirà che avremmo potuto perdere 3 a 0 a tavolino presentando solo i giocatori in forma (con molta probabilità non più di sei) ed avere una certezza quasi matematica della qualificazione, senza neppure far fatica. Abbiamo invece preferito onorare il torneo e rischiare la fine dell’Italia ad Euro 2004.

Ma il torneo ci ha dato ragione. Valla-Volta (l’allitterazione giustifica in parte la confusione del nostro presidente) è infatti terminata con un agevole 4 a 2 per i primi, cancellando così l’incubo di una vittoria con almeno due goal di scarto da parte dei secondi.

I partecipanti al torneo Intercollegiale si sono dimostrati più onesti di Svezia e Danimarca.

Accediamo ai quarti di finale da quarti del girone dopo un torneo concluso come quarti assoluti: numerologia e giochi di parole a parte, il girone ha dimostrato quanto questa squadra voglia giocare a calcio e quanto questo sport, limiti tecnici e fisici a parte, sia ben radicato nel DNA dei collegiali, non solo di questa generazione.

Pochi giorni fa si è infatti svolta una partita di calcio a 7 tra alcuni ex collegiali edalcuni attuali componenti della squadra, chi titolare chi meno. Un po’ a sorpresa il punteggio è stato 10 (o 11, o 12, chi può dirlo?) a 3 (o a 4) per gli ex, sotto gli occhi di un perplesso presidente a bordo campo.

Bresaola, CapaRezza, David Gnomo, Dolores Ibárruri Gómez, Oxygen, Sofficino, Spock: i nomi possono dire poco sulle loro prestazioni calcistiche, forse dicono qualcosa in più sulla fantasia del ghisleriano medio, di certo però anche loro condividono la stessa voglia di vedere il Ghislieri F.C. proseguire il cammino nel torneo. Al DNA non si comanda.

P.S. Dopo la sconfitta patìta dai suoi attuali giocatori il presidente ha ben pensato di concedersi un weekend di bagordi noto ai più come “festa di San Pio”. Dall’ennesimo brindisi non si hanno più sue notizie, pertanto la rubrica “Ricco Scemo” si auto espelle e salta un turno.


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